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La TV e i giochi a tavola

9 Ott

Quante volte osserviamo nelle case dei nostri conoscenti (non nelle nostre, vero?) la presenza della TV in cucina o addirittura nella cameretta dei bambini? Sui danni che l’abuso della TV produce nello sviluppo psicofisico dei più piccoli si è già scritto tutto; il genitore curioso di nozioni scientifiche è pertanto invitato a ricercare dettagli su siti più appropriati (si veda, ad esempio, qui, qui e qui); per chi fosse interessato a un’estrema sintesi delle regole di buon senso, in generale valgono le seguenti:

  • La televisione si guarda soltanto nei momenti dedicati esclusivamente ed esplicitamente alla TV. Ogni altro utilizzo produce nella mente del bambino sillogismi deleteri che portano a confondere relazioni che per noi sono naturalmente acquisite (vedremo, ad esempio, che ne è della relazione naturale fame-cibo).

  • Il bambino assisterà solo ai programmi adeguati alla sua età. Permettere a un bimbo di guardare trasmissioni inadeguate (contenuti intellettivamente avanzati, violenza, sesso) è come porre un neopatentato al volante di una Ferrari: farà molto male a se stesso e agli altri.

  • Al massimo mezz’ora di TV al giorno, che diventerà un’ora in modo graduale quanto più il bambino si avvicinerà alla fine della scuola primaria. La TV distacca l’individuo dalla realtà; a maggior ragione ciò accade in un bambino, che ancora non possiede gli strumenti adeguati per distinguere la fantasia dal vero. Per questo motivo, nello stesso arco temporale rientreranno tutti quegli strumenti tecnologici che stimolano un’interazione virtuale: smartphone, tablet, playstation ecc. Cioè, se oggi il nostro undicenne ha guardato mezz’ora di TV e ha usato il tablet per 10 minuti, potrà giocare alla playstation al massimo per 20 minuti; le altre 13 ore (= 24 – 1 – 10 di sonno) saranno dedicate ad attività e interazioni reali; per un bambino di sette anni i tempi ovviamente si dimezzano.

  • La supervisione è comunque necessaria. Se il bambino dovesse per caso assistere a programmi non esplicitamente previsti per la sua età (es. telegiornali, format, documentari per adulti) è comunque obbligatoria la presenza di un genitore pronto a rispondere alle domande e a spiegare le situazioni di difficile comprensione; a maggior precisazione (vedi il secondo punto qui sopra), si ricorda che il telegiornale non è un programma adatto ad alcun bambino (indicativamente, mai prima dei 12 anni, visto oltretutto che oggi non esiste più alcuna forma di controllo sulla violenza in TV); quindi se volete guardarvi un notiziario, assicuratevi che vostro figlio sia in un’altra stanza.

Spesso la tecnologia fornisce spunti davvero micidiali al genitore poco accorto: l’abuso tipico è costituito dalla TV, vista come mezzo di distrazione del piccolo; rientrano nella stessa classe smartphone, tablet, playstation ecc. Capita spesso che i nostri bambini siano restii a “svuotare il piatto” o persino a spizzicare qualche boccone. In situazioni simili, la TV (o il tablet o la playstation) si rivela comunemente un metodo sicuro per distogliere l’attenzione del piccolo dal piatto e così il bambino finisce per ingurgitare inebetito qualsiasi cosa si metta (o peggio, gli mettiamo) in bocca.

Ciò tuttavia costituisce un vantaggio esclusivamente per il genitore perché il bene del bambino non è certo quello di “mangiare tutto”; il bambino deve poter godere di un’alimentazione corretta in un ambiente sereno ed equilibrato, che gli permetta di capire che il cibo serve per sfamarsi. Per noi adulti, il sillogismo fame-cibo-mangiare è un’informazione acquisita, ovvia; tuttavia, incredibile dictu, il bimbo non impara da solo ad associare il bisogno del cibo al suo soddisfacimento: dobbiamo insegnarglielo noi, esattamente come qualunque animale farebbe con la propria prole. Nel caso dell’essere umano, nulla funziona meglio dell’esempio; il che sottintende che noi per primi non dobbiamo guardare la TV mentre mangiamo… Insomma, il nostro compito è anche quello di educare il bambino a sfamarsi nei modi e nei tempi adeguati, ciò che significa mangiare quantità di cibo opportune (cioè non il piatto di pasta che sfamerebbe un adulto di 90 Kg), di qualità ragionevole (sono ben poche sul mercato le merendine che rientrano in questa categoria), a orari regolari prestabiliti e senza distrazioni.

Nella cultura mediterranea, inoltre, la tavola ha sempre costituito (per fortuna!) un luogo essenziale di socializzazione; è uno scopo apparentemente secondario, ma persegue un risultato di grande valore: il cibo riunisce la famiglia. Sarebbe oltremodo opportuno, pertanto, allontanare da un ambiente tanto idilliaco ogni strumento che tende al risultato opposto: telefoni, smartphone, tablet, TV, giochi… Già la vita odierna ostacola i momenti di condivisione in cui si riescano a scambiare informazioni, pareri e, cosa ben più importante, emozioni: poiché non costa fatica, sfruttiamo la tavola per creare, mantenere e rinvigorire la squadra-famiglia.

Creare nella mente del bambino una relazione cibo-TV produce facilmente effetti devastanti sulla sua salute.

Se tutto quanto visto non bastasse, è necessario ricordare che, dal punto di vista medico, distrarre il pupo con la TV o i giochi produce un pericoloso effetto collaterale (qualcuno ci sarà arrivato da sé): il bambino non imparerà mai ad associare correttamente fame e cibo. Anzi, egli potrebbe addirittura associare fame e TV, o fame e gioco, col risultato che quando il bimbo guarderà la TV, o si diletterà col Lego, percepirà quel certo languorino che lo porterà a fagocitare qualunque schifezza e che finirà per trasformarlo nell’ennesimo bimbo obeso della cui triste immagine pullulano le strade d’Italia (sì, parliamo della culla della Dieta Mediterranea!)

Sono certo che i lettori più accorti avranno capito perché ho inserito quest’articolo nella categoria dell’inganno. TV o giochi per distrarre il bimbo costituiscono un vero e proprio raggiro ai danni del piccolo; lo scopo del genitore è difatti che il bimbo mangi, ma l’azione compiuta dal genitore è del tutto incoerente con l’obiettivo: Il bambino percepirà il messaggio ingannevole secondo cui, se egli ha fame, riceverà in pasto… una TV! Nel frattempo ingurgiterà qualsiasi cosa senza rendersene conto: cibo, gusto, aromi perderanno nella sua mente qualsiasi significato e utilità.